Ciao, mi chiamo Virginia Ruth.
Ricordo come fosse oggi il giorno in cui ho iniziato a fare teatro.
Giovanissima, appena laureata, ero nel Minas Gerais, un grande stato del sud-est del Brasile, a fare uno di quei viaggi che fai una sola volta nella vita. Per caso mi ritrovo in una piazza molto affollata, e intravedo un’attrice con un abito rosso su un palco, in fondo alla folla, che recita un monologo. La sua forza era straordinaria, i suoi gesti e la sua voce, potenti e aggraziati, si propagavano come le onde dell’Oceano verso ogni spettatore. A quell’epoca non capivo perfettamente il portoghese, ed è grazie a questo che ho compreso una cosa molto, molto importante: Anais – perché dopo ho voluto saper tutto di lei – era arrivata precisa e puntuale a toccare le mie emozioni, superando tutte le barriere, soprattutto quelle linguistiche. Mai insegnamento fu più prezioso per me. Così, dopo qualche mese, appena tornata, ho superato un provino di una scuola per attori e ora posso dire che sia stata la scelta migliore che potessi fare.
Il teatro mi ha insegnato tantissime cose, quella fondamentale è che la prima storia che merita di essere raccontata è proprio la tua. Tu sei una fonte unica e irripetibile di esperienze che, se utilizzate con cura, saranno fonte di ispirazione per molti altri. Da quel momento sono passati oltre quindici anni. Non ho mai smesso, proprio non potrei, perché raccontare le storie, le mie e quelle delle persone con cui lavoro è la cosa più preziosa.

© Thilini Galamath